Pearl di Ti West, 2022
Nel numero scorso bestemmiai contro la sterilità del primo episodio (X: A Sexy Horror Story) di quella che è diventata una trilogia. Oggi vengo a decantarvi le meritatissime lodi di un capolavoro, che è il secondo capitolo di tale trilogia. Co-me fare a condividere l’entusiasmo, la sorpresa, l’inquietudine, quanto mi abbia lasciato ‘sto film, evitando narrazioni e spoiler? La trama è la più semplice e lineare della storia; si intuisce dopo poco. Il Tutto si gioca sul come il nostro Ti West l’ha messa in scena. Letteralmente messa in scena. Mia Goth è un’attrice… che cazzo di aggettivo posso metterci? Fa’ na cosa: questo posso dirlo, non è spoiler. Finisce il film, partono i titoli di coda. La telecamera la inquadra. È immobile. Sorride. Un piano sequenza infinito. Durante il piano sequenza lei… sapete che cazzo significa una prova attoriale da studiare in tutte le Scuole di Cinema e Teatro del mondo? Qualcuno mi manderà affanculo ma, una recitazione esclusivamente facciale così intensa… giuro: di quel che ho visto nella vita solo Charlie Chaplin è arrivato a esprimere così tanto usando solamente occhi, naso, fronte e bocca. E questa non è che una tra le varie chicche e sorprese di questo (per me) instant cult che lascerà il segno. Uno dei film che avrei voluto scrivere io, esiste. Eccolo.
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