Assistenza domiciliare al palo e posti letto in terapia intensiva non attivati
Ci risiamo.
Chiusura di teatri, cinema, associazioni culturali, centri sociali, palestre ecc.; di bar, pub e ristoranti alle 18.00; divieto di consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico dopo le 18.00; coprifuoco (in Lombardia e non solo) dalle 23.00 alle 5.00, con tanto di ritorno di ‘autocertificazione’ a giustificare il proprio essere fuori casa.
Ad aprile, in pieno lockdown, avevamo già denunciato su queste pagine le pratiche di potere (legge e disciplina) messe in atto dalla classe dirigente politica, a coprire il proprio fallimento nel controllo di un’epidemia con i dispositivi di sicurezza che l’evento stesso richiede, ossia la sanità di territorio (rimandiamo all’articolo di aprile per l’analisi complessiva). Dopo sette mesi, questa è la realtà fotografata da qualche numero (dati del Sole 24 ore).
Situazione assistenza domiciliare sul territorio:
- impossibile sapere quante sono le Usca (Unità speciali di continuità assistenziale: micro-team composti da 4/5 tra medici e infermieri, dovrebbero fornire la prima assistenza a casa ai malati sospetti o conclamati di Covid-19) perché non esistono dati recenti
- il Decreto Sanità di marzo ne prevedeva 1.200, una ogni 50.000 abitanti, da attivarsi entro aprile
- prima dell’estate erano circa 600 attivate in 15 regioni, ossia la metà di quelle programmate
- il Decreto Rilancio di maggio prevedeva l’assunzione di 9.600 ‘infermieri di famiglia’, una nuova figura pensata per l’assistenza domiciliare
- le Regioni hanno messo a punto le linee guida con i requisiti il 10 settembre
- a oggi le Regioni ne hanno assunti appena qualche centinaio (un numero più preciso non è dato)
Situazione ospedaliera:
- 5.179 terapie intensive sul territorio nazionale prima del Covid
- 6.628 attive oggi (+1.449)
- 1.660 disponibili ma ancora non operative a causa di ritardi delle singole Regioni ad attivare i posti letto, secondo il Commissario Arcuri (nell’ennesimo rimpallo di responsabilità tra Governo e Regioni) (vedi tabella)
- 1.500 ulteriori ventilatori disponibili, “ma prima di distribuirli vorremmo vedere attivati i 1.600 posti letto di terapia intensiva per cui abbiamo già inviato i ventilatori”, dichiara Arcuri al Sole 24 ore il 17 ottobre
In primavera la colpevolizzazione del singolo cittadino (emblematica la ‘caccia al runner’) aveva funzionato, permettendo al potere politico di deresponsabilizzarsi e portare avanti la falsa narrazione di aver ben gestito l’epidemia fin dal suo inizio; oggi il meccanismo, applicato alla ‘movida’ e alla socialità in generale, pare essere meno efficace. “La notte ci ammaliamo, e in fabbrica?” è una delle scritte comparse ieri sui muri di Milano. Dopo la ‘rivolta di Napoli’ di venerdì, il ministro dell’Interno ha convocato il Cnosp (Comitato nazionale ordine pubblico e sicurezza), ossia i vertici di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza), Aisi (servizi segreti interni) e Aise (servizi segreti esterni). Vedremo che autunno sarà.