• chi siamo
  • contatti
No Result
View All Result
domenica, 2 Novembre 2025
  • Login
Newsletter
Rivista Paginauno
Abbonamenti
  • Ultimo Numero
  • Politica
    • Politica
    • Guerra
    • Internazionale
  • Economia
    • Economia
    • Lavoro
  • Inchieste
    • Dura Lex
    • Politica / Economia
  • Unione Europea
  • Società
    • Società
    • Nuove Tecnologie
    • Ambiente
    • Covid-19
  • Cultura
    • Letteratura
    • Cinema
    • Musica
    • Filo-logico
    • Suggerimenti di lettura
  • CORSI & WORKSHOP
  • Ultimo Numero
  • Politica
    • Politica
    • Guerra
    • Internazionale
  • Economia
    • Economia
    • Lavoro
  • Inchieste
    • Dura Lex
    • Politica / Economia
  • Unione Europea
  • Società
    • Società
    • Nuove Tecnologie
    • Ambiente
    • Covid-19
  • Cultura
    • Letteratura
    • Cinema
    • Musica
    • Filo-logico
    • Suggerimenti di lettura
  • CORSI & WORKSHOP
No Result
View All Result
Rivista Paginauno
No Result
View All Result
Home Politica Guerra

DENTRO ISRAELE: LA PROPAGANDA. Debunking genocide

Rivista Paginauno by Rivista Paginauno
2 Novembre 2025
in Guerra, Ultimo Numero
0
DENTRO ISRAELE: LA PROPAGANDA. Debunking genocide

Photo by Emad El Byed su Unsplash

Danny Orbach, Yagil Henkin, Jonathan Boxman, Jonathan Braverman – Begin-Sadat Center for Strategic Studies

  • (Paginauno n. 93, novembre – dicembre 2025)

Il report pubblicato dal Begin-Sadat Center nega il genocidio: Israele non ha affamato Gaza, la forza militare utilizzata è proporzionata, i numeri sui decessi palestinesi non sono attendibili e le morti dei civili sono colpa delle tattiche di guerriglia di Hamas. Mentre a luglio il 79% degli ebrei israeliani dichiarava di “non essere così turbato” o “per niente turbato” dai “resoconti di carestia e sofferenza tra la popolazione palestinese a Gaza”

Il 2 settembre 2025 il Begin-Sadat Center for Strategic Studies pubblica il report Debunking the Genocide Allegations: A Reexamination of the Israel-Hamas War from October 7, 2023 to June 1 (Debunking dell’accusa di genocidio: un riesame della guerra Israele-Hamas dal 7 ottobre 2023 al 1° giugno 2025): conta 311 pagine totali, e qui riassumiamo per punti solo la sintesi iniziale. Chiaramente, fin dal titolo, il Rapporto sostiene la posizione diametralmente opposta rispetto al report di B’Tselem (Il nostro genocidio, pag. 14), ossia nega che nella Striscia di Gaza sia in atto un genocidio. All’interno è chiarito che “la pubblicazione di un lavoro da parte del BESA [Begin-Sadat Center] significa che è ritenuto degno di considerazione pubblica, ma non implica l’approvazione delle opinioni o delle conclusioni dell’autore”, che in questo caso sono quattro, come dai nomi sopra riportati. Tuttavia, la presentazione che il Begin-Sadat Center offre di se stesso sul sito, dà una chiara idea della visione che lo sostiene: “Il Centro è stato fondato nel 1993 […] come istituto indipendente e apartitico affiliato al dipartimento di scienze politiche dell’Università Bar-Ilan, in Israele. È stato intitolato alla memoria di Menachem Begin e Anwar Sadat (BEgin-SAdat), il cui rivoluzionario trattato di pace tra Egitto e Israele ha posto le basi per la risoluzione dei conflitti in Medio Oriente. […] Il 14 giugno 2009, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha scelto il podio del BESA Center come sede per annunciare la sua storica accettazione della soluzione dei due Stati. I ricercatori del Centro sono stati i primi a generare un dibattito sugli aspetti problematici della statualità palestinese […] I ricercatori del Centro hanno pubblicato studi dettagliati che mettevano in guardia dal pericolo rappresentato dalle armi chimiche e biologiche e dalle riserve missilistiche arabe, molto prima che chiunque altro prendesse atto della minaccia proveniente da Iraq, Siria, Libano e Iran. […] I pericoli dell’Islam radicale, i miti della demografia palestinese, l’abuso delle istituzioni internazionali nel tentativo di delegittimare Israele: tutti temi che sono stati posti all’attenzione dell’opinione pubblica dai ricercatori del Centro. Oggi il Centro è alla guida di un tentativo di introdurre un pensiero creativo su alternative al consolidato paradigma dei due Stati nella diplomazia di pace israelo-palestinese, nonché di un’iniziativa volta a rafforzare le relazioni tra Stati Uniti e Israele”. Chissà, forse un genocidio rientra nel concetto di “pensiero creativo”.

L’impostazione del Rapporto è chiara: Israele non sta affamando la popolazione di Gaza; le forze militari israeliane non hanno “deliberatamente” massacrato i civili; l’aeronautica israeliana non ha effettuato bombardamenti indiscriminati senza distinguere tra combattenti e civili; la forza militare messa in atto non èsproporzionata. Insomma, è tutta colpa delle tattiche di Hamas e del particolare teatro di guerra, caratterizzato da guerriglia urbana, perché da parte sua l’IDF sta facendo di tutto per limitare le vittime civili; mentre gli stessi numeri sui decessi non sono attendibili perché forniti dal Ministero della Salute di Gaza che è “controllato da Hamas”, e l’ONU, le organizzazioni umanitarie e i principali media occidentali non sono in grado “di valutare le crisi umanitarie in società chiuse sotto regimi oppressivi come è Gaza, nelle mani di Hamas”.

Ora: pubblicazioni come queste, che raggiungono i media – come si legge sul sito dello stesso BESA Center – quanto possono influenzare i cittadini ebraici di Israele? Uno sguardo ai sondaggi può dare un’idea.

Il 3 febbraio 2025 il Jewish People Policy Institute (1) chiede di esprimere un parere sulla proposta Trump di “trasferire la popolazione di Gaza in un altro Paese”: il 52% degli ebrei israeliani definisce “pratico” il piano e afferma che “deve essere perseguito”, e un ulteriore 30% dichiara che il piano “non è pratico, ma auspicabile”; dunque il progetto di deportare i palestinesi della Striscia di Gaza è apprezzato dall’82% degli ebrei israeliani. Il 5 agosto 2025 l’Israel Democracy Institute pubblica un sondaggio effettuato tra il 27 e il 31 luglio 2025 (2): il 78% degli ebrei israeliani ritiene che l’IDF, “per quanto limitata dal contesto di guerra”, stia “compiendo sforzi sostanziali per evitare di causare sofferenze inutili ai palestinesi di Gaza”, e il 79% dichiara di “non essere così turbato” o “per niente turbato” dai “resoconti di carestia e sofferenza tra la popolazione palestinese a Gaza”. Da qui, è davvero impossibile sapere se la visione del BESA Center manipoli l’opinione pubblica, o se la rappresenti. In entrambi i casi, si resta basiti.

Lo Studio del Begin-Sadat Center afferma di voler offrire “un’approfondita analisi storica e quantitativo-statistica” dell’accusa secondo cui lo Stato di Israele sta commettendo un genocidio contro la popolazione di Gaza. Nel dettaglio, si focalizza sullo smontare le dichiarazioni secondo cui: Israele avrebbe intenzionalmente affamato la popolazione di Gaza; le forze di terra dell’IDF avrebbero deliberatamente massacrato i civili; l’Aeronautica Militare Israeliana avrebbe effettuato bombardamenti indiscriminati, senza distinguere tra combattenti e civili e conducendo attacchi sproporzionati.

Lo Studio afferma di aver esaminato testimonianze, fonti primarie e metodologia di raccolta dati utilizzata dalle organizzazioni e dai ricercatori che sostengono l’accusa di genocidio, accanto alla conduzione di analisi statistiche e alla distinzione tra narrazioni promosse dalle varie parti e i fatti verificati…

Continua a leggere acquistando il numero 93

copia digitale PDF: 3,00 euro
copia cartacea: 10,00 euro

Acquista copia o abbonati qui
Tags: israelepalestina
Previous Post

L’altro carcere. La detenzione femminile tra doppia trasgressione e aggravio di pena

Next Post

DENTRO ISRAELE: LA CRITICA. Il nostro genocidio

Next Post
DENTRO ISRAELE: LA CRITICA. Il nostro genocidio

DENTRO ISRAELE: LA CRITICA. Il nostro genocidio

No Result
View All Result

Articoli recenti

  • Numero 93 | Novembre-Dicembre 2025
  • I would prefer not to. Conflitto non è solo scontro
  • DENTRO ISRAELE: LA CRITICA. Il nostro genocidio
  • DENTRO ISRAELE: LA PROPAGANDA. Debunking genocide
  • L’altro carcere. La detenzione femminile tra doppia trasgressione e aggravio di pena

Commenti recenti

    Categorie

    • POLITICA
      • Politica
      • Guerra
      • Internazionale
    • ECONOMIA
      • Economia
      • Lavoro
    • INCHIESTE
      • Dura Lex
      • Politica/Economia
    • UNIONE EUROPEA
    •  
    • ARCHIVIO
      • No Expo 2015
      • Processo Brega Massone
    •  
    •  
    • SOCIETÀ
      • Società
      • Nuove Tecnologie
      • Ambiente
      • Covid-19
    • CULTURA
      • Letteratura
      • Cinema
      • Musica
      • Filo-logico
      • Suggerimenti di Lettura
      •  
    • CORSI & WORKSHOP
     
    • PERCORSI STORICI
    • TUTTI I NUMERI

    Paginauno

    Testata registrata presso il Tribunale di Monza, Registro periodici n° 1429 del 13/12/1999

    Associazione Edizioni Paginauno
    Via R. Pitteri 58/60
    Milano
    P.I. 12182520960

    LA CASA EDITRICE
    Edizioni Paginauno 

    CHI SIAMO
    CONTATTI

    Supporta il giornalismo indipendente di Paginauno

    2020 © RIVISTA PAGINAUNO 

    PRIVACY | COOKIE | TERMINI

    Welcome Back!

    Login to your account below

    Forgotten Password?

    Retrieve your password

    Please enter your username or email address to reset your password.

    Log In
    No Result
    View All Result
    • Ultimo Numero
    • Politica
      • Politica
      • Guerra
      • Internazionale
    • Economia
      • Economia
      • Lavoro
    • Inchieste
      • Dura Lex
      • Politica / Economia
    • Unione Europea
    • Società
      • Società
      • Nuove Tecnologie
      • Ambiente
      • Covid-19
    • Cultura
      • Letteratura
      • Cinema
      • Musica
      • Filo-logico
      • Suggerimenti di lettura
    • Corsi & Workshop
    • Newsletter
    • Abbonamenti
    • Tutti i numeri
    • Archivio
      • No Expo 2015
      • Processo Brega Massone
    • Percorsi storici
    • La casa editrice

    © 2025 JNews - Premium WordPress news & magazine theme by Jegtheme.

    Questo sito utilizza cookie di profilazione propri e di altri siti per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso. Se vuoi saperne di più clicca qui.Se accedi a un qualunque elemento sottostante questo banner acconsenti all’uso dei cookie.