QUANTO BLU, Percival Everett, La nave di Teseo, 315 pagg., 20,00 euro
Il segreto è al centro del penultimo romanzo di Percival Everett (terzultimo, se si considera Telephone: a novel in corso di pubblicazione) costruito su tre tempi – il presente, il passato di dieci e quello di trent’anni prima – destinati a trovare la loro sintesi e collocazione nel misterioso dipinto che Kevin Peace, il pittore protagonista di questa storia, tiene appeso nel suo studio, al riparo dello sguardo di chiunque altro. Tre momenti cruciali della sua vita, il primo trascorso a El Salvador alla ricerca del fratello di Richard, il suo migliore amico, il secondo a Parigi in compagnia di Victoire, studentessa d’arte con la quale Kevin ha avuto una relazione extraconiugale, e il terzo a casa, negli Stati Uniti, dove si trova a fare i conti con una crisi famigliare e i demoni della sua memoria. La domanda che sembra ossessionare Everett in questo romanzo è se sia davvero possibile conoscere qualcuno e che funzione abbia il segreto nella formazione e percezione della nostra identità. Perché, se l’Altro è un mistero, lo è anche l’Io ai nostri stessi occhi. E più Kevin si ostina a scavare per trovare il bandolo della matassa, più la risposta sembra sfuggirgli, il segreto acquisire sempre nuovi livelli di profondità, finché, dopo un viaggio, ha come un’agnizione… (Iacopo Adami)
Chi è partito e chi è rimasto, Barbara Comyns, Safarà Editore, 136 pagg., 14,00 euro
I ritratti familiari dipinti dalla penna della Comyns hanno la crudele irriverenza di una risata nel bel mezzo di un funerale. Non è dunque un caso se la pastorale di Chi è partito e chi è rimasto (nella versione originale Who was changed and who was dead) prende avvio proprio da un susseguirsi di piogge che irrompono inattese durante la stagione estiva provocando l’esondazione delle acque di un fiume. A venire travolto dal putridume del fango che riemerge dal fondo è un paesino della campagna inglese dell’Ottocento. Questo evento che strizza l’occhio alle piaghe bibliche si rivela solo un’anticipazione della misteriosa epidemia di morti e deliri che colpisce il villaggio. I soli immuni al contagio sembrano essere i Willoweed, agiata famiglia del posto dominata dalla personalità di una nonna dispotica che ha giurato di non mettere piede su una terra che non sia un suo dominio. E mentre il fango viene spazzato via dalle strade, i demoni interiori affiorano in superficie scatenando un’irrazionalità crescente che da individuale si fa collettiva. Solo per chi sarà disposto a cambiare sarà possibile tracciare un finale diverso. Per tutti gli altri la conclusione, più o meno metaforica, non andrà più lontano del titolo originale di questo cattivissimo libro. (Mariachiara Farina)
TUFF E LA SUA BANDA, Paul Beatty, Fazi Editore, 366 pagg., 18,50 euro
Secondo romanzo di Paul Beatty, Tuff e la sua banda ruota attorno alle vicende del protagonista Winston Foshay, Tuff per gli amici, giovane afroamericano appassionato di cinema classico, sposatosi giovanissimo con la partner già incinta, il quale, dopo aver rischiato di morire in una sparatoria, decide di aderire al Programma Fratello Maggiore con l’intento di dare una svolta alla sua vita. Inizia così un percorso che lo porterà a candidarsi alle elezioni comunali di East Harlem, quartiere di New York meglio noto come El Barrio, abitato prevalentemente da neri e portoricani. Tra i suoi sostenitori: Fariq, instancabile ideatore di strampalati piani per arricchirsi, disabile, musulmano e antisemita; Inez Nomura, nippo-americana ex militante delle Pantere Nere, decisa a fare di Tuff il nuovo Malcom X; Spencer, convertitosi all’ebraismo per amore di una ragazza bianca che poi lo ha abbandonato. Commovente, ironico, rabbioso… Difficile dare una netta definizione dello stile di Beatty in perenne equilibrio tra realismo e surrealismo. Il lettore è quasi abbagliato dalla vivacità di colori con cui viene descritta la vita degli abitanti di East Harlem. Uno spettacolo pirotecnico che, alla fine, lascia impressi nella retina gli orrori del razzismo e dell’emarginazione sociale. (Iacopo Adami)