Lampadari a gocce, Savina Dolores Massa, Il Maestrale, 340 pagg., 18,00 euro
Casta Diva è una nave diversa da tutte quelle che ormeggiano nel porto di Gibilterra: ha le sembianze di un ventre materno, virginalmente gravido delle esistenze interrotte di un gruppo di uomini, ma anche quelle luttuose di un sarcofago, ineluttabile prigione di chi esita a ripartorire se stesso. È nel momento in cui il ventre di questa madre si schiude verso la terraferma che inizia la narrazione, un valzer caleidoscopico di vite che si intrecciano le une alle altre come i colori che si riflettono e poi si infrangono nei cristalli di un lampadario a gocce. A danzare davanti al lettore è un arcobaleno di umane esistenze tra cui spiccano in particolare quella di Notturno, giovane marinaio che si racconta attraverso l’incolore ritratto del cielo che abbraccia il mare di notte, e quella di Izta, intensa creatura del Messico che porta nel nome le braci dormienti di un vulcano ormai spento. Come sempre accade nei romanzi di questa affascinantissima autrice, sopra la complessità della tessitura di un coro di personaggi si erge invisibile la mano di colei che in essi soffia la vita, sapiente sciamana capace di stemperare le sfumature dell’esistenza nella vividezza dei colori di un sogno. (M. Farina)
SABATO SERA, DOMENICA MATTINA, Alan Sillitoe, Minimum Fax, 307 pagg., 12,50 euro
Una rappresentazione dell’insanabile conflitto tra principio di piacere e principio di realtà attraverso la storia di un ragazzo di ventiquattro anni, Arthur Seaton, impiegato come operaio in una fabbrica di Nottingham, deciso a ribellarsi a quello che pare essere il destino di ogni proletario inglese negli anni Cinquanta, fatto di lavoro, servizio militare, matrimonio e figli. Arthur non è propriamente politicizzato, anche se odia i padroni con tutto se stesso e, proprio per questo, alle ultime elezioni ha votato comunista. La sua rabbia si sviluppa ancora a un livello esistenziale e investe molti dei falsi bisogni prodotti da una società in pieno boom economico, primo tra tutti la televisione, per cedere il posto, in certi momenti, all’angosciosa consapevolezza di un possibile Armageddon nucleare in un mondo minacciato dalla guerra fredda. Dal che risulta chiaro il motivo per cui l’autore, Alan Sillitoe, fu accostato, fin da subito, agli Angry Young Men, insieme a John Osborne e Harold Pinter: sbronze colossali, scazzottate e rapporti con donne sposate costituiscono i materiali conduttori della carica sovversiva di Arthur. Ma proprio la natura individuale della sua rivolta lo pone di fronte a un bivio: o il completo annientamento o una mesta reintegrazione allo status quo… (I. Adami)
Euforia, Lily King, Adelphi, 242 pagg., 19,00 euro
Alzi la mano chi ha visitato la Papua Nuova Guinea. Non quella di adesso, però; quella della prima metà del Novecento, la terra misteriosa che aveva infiammato il furore di ricerca e scoperta dei coniugi Margaret Mead e Reo Fortune e del loro collega Gregory Bateson, tre antropologi di fama internazionale ormai passati alla storia. Se avete già letto Euforia di Lily King, avrete di certo alzato la mano. È proprio tra quei fiumi e quelle foreste infatti che respirano le pagine liberamente ispirate alle vicende dei tre studiosi ed è l’euforia che anima il loro incontro con “l’altro da sé” a dare il titolo al libro, tramutandosi nell’occasione propizia per parlare delle relazioni umane nelle loro molteplici sfaccettature. Si passa così da dinamiche individuali, come la passione amorosa e l’invidia professionale, a dinamiche collettive che analizzano con sguardo impietoso il conflitto tra due culture molto diverse: quella Occidentale – che se a volte cerca di scoprire per comprendere, più spesso cerca di penetrare per dominare – e quella locale, umanamente lontana e forse per questo così affascinante e sfuggente. Se avete voglia di un viaggio, dunque, concedetevi questa lettura: la Papua Nuova Guinea non è affatto distante. (M. Farina)