Una manifestazione tranquilla.
Un migliaio di studenti (tante facce giovanissime, sedici/diciotto anni), striscioni, azioni dimostrative – come l’arrampicata sulla statua di Garibaldi in largo Cairoli. E poi fumogeni colorati, certo, e petardi, e scritte su alcuni edifici – obiettivi mirati: Enel, Manpower, Unicredit (piazza Cordusio), Bpm. Ma nulla di più. (EXPO=MAFIA la scritta più tracciata, e come dargli torto, visto quello che è emerso anche dalle inchieste giudiziarie.)
Viene dunque da chiedersi che gioco stia facendo la stampa ufficiale, con titoloni, articoli e servizi tg che parlano di “vigilia di tensione”, “scontri” e “black bloc”. I ragazzi che hanno fatto le azioni erano incappucciati, ed è comprensibile secondo logica: se mi appresto a scrivere su un muro, ed è un atto illegale, è ovvio che cerco di nascondere la mia identità. Ma da qui a parlare di black bloc. Tensione poi, proprio non c’era, e ancora meno ci sono stati scontri.
Qual è il gioco, quindi? Alzare la tensione (quella vera), in vista della manifestazione di domani, per rendere giustificabile una dura repressione da parte della polizia? Spaventare i cittadini, e così creare una pubblica opinione ostile al movimento che contesta Expo e lo critica su basi concrete e precise?