La strada che porta alla conoscenza è una strada che passa per dei buoni incontri.
(Spinoza)
Leggere è pensare. Leggere è prima contestualizzare e poi collocare nella realtà di oggi. È farsi stimolare al punto di andare oltre il testo stesso. Leggere è interrogarsi, individualmente e collettivamente. È cercare di capire dove siamo come società umana. Leggere è confronto: con il pensiero dell’autore e con le pagine del libro, ma soprattutto con gli altri. Perché leggere è incontrarsi: è ragionare, dibattere e creare insieme.
Certo, ci troveremo online e Zoom non è incontrarsi, ma d’altra parte permette di colmare distanze geografiche. Faremo il possibile per abbattere lo schermo.
Marc Augé: luogo, tempo, realtà
Iniziamo il viaggio con Marc Augé, tre libri per tre incontri, focalizzati su luogo, tempo e realtà.
Il concetto di nonluogo è tanto diffuso quanto poco conosciuto. Eppure Augé, quando lo introduce nel testo Nonluoghi. Introduzione a una antropologia della surmodernità, lo delinea immediatamente con estrema chiarezza. Nonluoghi sono gli aeroporti, i centri commerciali, le catene alberghiere… tutti quei luoghi di transito estranianti e deculturalizzati, spiegano le numerose definizioni reperibili ovunque. Sì, ma cosa vuol dire? Di che cosa parla Augé? Parla di luoghi o parla di noi, di chi siamo oggi?
Da antropologo ed etnologo, Augé ci ricorda che il modo in cui un gruppo umano organizza uno spazio, racconta della socialità del gruppo stesso: i luoghi antropologici, in quanto identitari, relazionali e storici, producono collettività; i nonluoghi producono solitari consumatori, inseriti in un presente perpetuo e collegati fra loro, al più, da similitudini. Il punto è che i nonluoghi vanno ben oltre il classico elenco, perché la surmodernità genera ontologicamente nonluoghi: e così oggi gli spazi che accolgono sempre più individui, non sono spazi sociali.
Che fine ha fatto il futuro?, si chiede dunque Augé, proseguendo nella riflessione e andando dai nonluoghi al nontempo. Perché se l’identità si costruisce in relazione con l’alterità, e ci sono sempre meno luoghi antropologici dove vivere questa relazione; e se entrambe, identità e alterità, sono storiche, e non ci sono più spazi impastati con il tempo; come può esserci identità? E se senza identità, relazioni e storia non c’è collettività, dove stiamo andando? Perché solo insieme si può sognare, pensare e lottare per cambiare questa società.
Ma cosa sogniamo oggi, nel mondo surmoderno dominato dall’immagine, nell’epoca della Guerra dei sogni? Augé ci allerta: la finzione mediatica sovrasta al punto da aver strutturalmente modificato i tre spazi dell’immaginario. Quello individuale (il sogno), quello collettivo (il mito, il rito, il simbolico) e la fiction – il film, le serie, le trasmissioni televisive ma anche l’infotainment e la nostra stessa autorappresentazione attraverso le immagini che pubblichiamo sui social network. Una “messa in finzione” sistemica che dipende da un rapporto di forze molto concreto, e che altera la nostra percezione della realtà. Quindi, di nuovo, dove stiamo andando?
Informazioni generali
Gruppo di lettura curato da Giovanna Cracco, direttrice di Paginauno
Modalità e date: tre incontri online (piattaforma Zoom) di due ore ciascuno, strutturati su una introduzione e sintesi ragionata del libro che si apre al successivo confronto. Ci si può iscrivere a un singolo incontro, a due incontri oppure a tutti e tre.
Marc Augé, Nonluoghi, Elèuthera. Lunedì 14 aprile, dalle ore 20:00 alle ore 22:00
Marc Augé, Che fine ha fatto il futuro?, Elèuthera. Lunedì 12 maggio, dalle ore 20:00 alle ore 22:00
Marc Augé, La guerra dei sogni, Elèuthera. Lunedì 9 giugno, dalle ore 20:00 alle ore 22:00
Costo: 20,00 euro per ogni incontro