Spazi (s)confinati, E. Ilardi e F. Tarzia, manifestolibri, 413 pagg., 32,00 euro
A differenza della cultura europea, plasmatasi attorno al concetto di tempo, l’immaginario americano si fonda sullo spazio. Il che è comprensibile, se si pensa alla quantità di territorio ‘vergine’ di fronte a cui si trovarono i primi coloni nel Nuovo Mondo. Eppure gli Stati Uniti offrono rappresentazioni di tale matrice spesso contraddittorie. Da una parte, la mentalità puritana fa sì che l’ambiente esterno alla comunità venga avvertito come un vuoto minaccioso, regno del Male; dall’altra l’ideale della frontiera restituisce allo spazio un valore positivo, essendo la dimensione in cui chiunque, una volta stanziatosi in un determinato luogo, può esprimere liberamente la propria individualità, senza compromessi. Ilardi e Tarzia guidano il lettore attraverso un percorso alla scoperta dell’immaginario americano in cui riferimenti cinematografici e letterari si mescolano all’analisi di fatti storici quali la Seconda Guerra Mondiale, il conflitto vietnamita, l’allunaggio, l’avvento di Internet, fino ad arrivare ai recenti disastri dell’Afghanistan e dell’Iraq. Un saggio imprescindibile per chiunque voglia comprendere a fondo la ‘psicologia’ di una superpotenza in crisi di identità, eppure ancora tremendamente efficace nell’imporre al resto del mondo le proprie contraddizioni. (I. Adami)
Il sistema, Sallusti intervista Palamara, Rizzoli, 288 pagg., 19,00 euro
Difficile credere oggi nella ‘giustizia’ italiana, tra inchieste a orologeria e impianti accusatori che crollano miseramente nei gradi di giudizio. Il vaso di Pandora si è scoperchiato e le lotte interne stanno portando a magistrati indagati e a un CSM sotto bufera. Che ci fossero giochi di potere tra le correnti politiche, si sapeva, ma qui si va oltre. Palamara, che questi intrighi li conosce bene per essere stato presidente dell’ANM dal 2008 al 2012 – e oggi radiato dall’ordine – si toglie più di un sassolino dalle scarpe ma, soprattutto, entra nel dettaglio facendo nomi e raccontando accadimenti. “Le correnti sono il centro del potere” dice Palamara, non gli organi in sé, ANM e CSM; “parliamo di quattro poteri in competizione tra loro: corrente di sinistra, Magistratura democratica, oggi Area; di centro, Unicost; di destra (non intesa come destra politica bensì conservatrice), Magistratura Indipendente; movimentista vicina ai Cinque stelle, Autonomia e Indipendenza […] Nomine, promozioni, punizioni… strumenti per orientare anche l’azione giudiziaria sul campo”. E ancora: “Si ricordi la regola aurea del tre, le tre armi del Sistema: una procura, un giornale amico, un partito che fa da spalla politica. Funziona contro qualcuno ma anche a difesa di qualcuno”. (Gio Sandri)
Utopie Eterotopie, Michel Foucault, Cronopio, 60 pagg., 6 euro
Ci sono paesi senza luogo e storie senza cronologia. Cosa sono giardini, cimiteri, teatri e cinema, manicomi e prigioni, musei e biblioteche, case chiuse, villaggi turistici, fiere, viaggi di nozze, saune, le colonie del XIX secolo? Sono alcuni contro-spazi, altrimenti detti eterotopie, che Foucault identifica come strutture in cui si realizzano dei simboli. Per esempio il manicomio è un luogo organizzato ai margini, destinato a chi assume un comportamento deviante rispetto alla normalità, la norma richiesta dalla società. Le eterotopie sono comuni a tutte le società, possono essere aperte o chiuse, possono mutare nello scopo a seconda della cultura che le istituisce; alcune sono in rapporto con il tempo eterno mentre altre dipendono da una temporalità ciclica; possono rappresentare spazi di e per una trasformazione, una crescita, possono denunciare la vena illusoria della realtà o esprimere un ordine che si contrappone al disordine dell’attualità. Anche il corpo è spazio di luoghi, e trova una propria topologia in forma di cadavere o di oggetto d’amore. Foucault ci stimola a riflettere sul fatto che in ogni dove, nel tempo e nello spazio, ci rapportiamo a strutture nelle quali i simboli sono manifestazioni della cultura e della storia che li ha prodotti. (E. Groppo)