Kiel Institute for the World Economy *
Nel rapporto del Kiel Institute, i numeri di un anno di aiuti militari e finanziari all’Ucraina, dettagliati per Paese e tipologia
Il Giappone e i Paesi scandinavi, in particolare, si sono impegnati a fornire ulteriore sostegno all’Ucraina all’inizio del 2023. È questo è il risultato dell’ultima analisi dei dati dell’Ukraine Support Tracker, che ora copre i primi dodici mesi dall’avvio del conflitto. Nel complesso, i nuovi impegni all’inizio dell’anno sono stati relativamente modesti.
Rispetto al dicembre 2022, si registra un calo degli importi dei nuovi aiuti promessi all’Ucraina. Nel nuovo periodo di riferimento, dal 16 gennaio al 24 febbraio 2023, sono stati impegnati 12,96 miliardi di euro, in gran parte provenienti da pochi donatori.
I più importanti sono i Paesi scandinavi, con Norvegia (1,11 miliardi di euro, con un aumento del 90%), Svezia (0,33 miliardi di euro, +41%), Danimarca (0,24 miliardi di euro, +33%) e Finlandia (0,56 miliardi di euro, +165%) particolarmente generosi. Tra gli altri Paesi spiccano il Giappone, che si è impegnato a fornire nuovi e significativi aiuti finanziari per 5,1 miliardi di euro sotto forma di prestiti, e i Paesi Bassi con 2,5 miliardi di euro, destinati tra l’altro a un nuovo sistema Patriot.
Una nuova tendenza è l’adozione di orizzonti di pianificazione più lunghi. In precedenza, gli impegni di aiuto erano a breve termine e difficili da prevedere; solo gli Stati Uniti si vincolavano per un intero esercizio finanziario. Ora, altri Stati come il Regno Unito e i Paesi Bassi stanno seguendo questo modello, promettendo di fornire nel 2023 lo stesso ammontare di aiuti del 2022. La Norvegia ha persino annunciato un programma pluriennale di sostegno all’Ucraina con aiuti finanziari e militari per un valore di circa 7 miliardi di euro nei prossimi cinque anni…
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*Estratto (tradotto) del comunicato stampa del 4 aprile 2023, sull’aggiornamento dei dati dell’Ukraine Support Tracker