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Home Politica Guerra

119.000 morti stimati a Gaza, il 5,4% della popolazione. Lettera aperta di 99 medici statunitensi che hanno prestato servizio a Gaza

Rivista Paginauno by Rivista Paginauno
4 Gennaio 2025
in Guerra
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119.000 morti stimati a Gaza, il 5,4% della popolazione. Lettera aperta di 99 medici statunitensi che hanno prestato servizio a Gaza

Photo by khalid kwaik on Unsplash

  • (Paginauno n. 89, gennaio – febbraio 2025)

Tra morte violenta, persone ancora sepolte sotto le macerie, fame e malattie, i decessi a Gaza sono molti di più di quelli dichiarati. 99 medici statunitensi che hanno prestato servizio nella Striscia descrivono nel dettaglio cosa hanno visto e vissuto dal 7 ottobre in poi e denunciano: Israele sta deliberatamente prendendo di mira i bambini, le donne, gli ospedali e gli operatori sanitari

“Il continuo e ripetuto spostamento da parte di Israele della popolazione malnutrita e malata di Gaza, metà della quale è composta da bambini, verso aree senza acqua corrente e persino servizi igienici, è assolutamente scioccante. In queste condizioni le epidemie sono praticamente garantite e saranno assolutamente devastanti, con conseguenze in decine di migliaia di morti in più, la maggior parte dei quali bambini piccoli.” Potrebbe stare tutta in questo passaggio la descrizione di quel che sta accadendo a Gaza. Perché il numero delle vittime per la violenza militare operata da Israele sulla Striscia dall’ottobre 2023, arrivato a 43.000, è solo una parte della realtà: le stime prudenti parlano di altre 10.000 persone sepolte sotto le macerie dei palazzi bombardati, di 62.000 morti per malnutrizione e correlate malattie e di 5.000 decessi di pazienti con malattie croniche. Israele prende deliberatamente di mira i bambini, affermano 99 medici statunitensi che hanno operato, come volontari, negli ospedali della Striscia. Non solo con la fame e le malattie. “Ciascuno di noi che ha lavorato in un pronto soccorso, in terapia intensiva o in un ambiente chirurgico” denunciano i 99 operatori sanitari, “ha regolarmente, o persino quotidianamente, curato bambini preadolescenti che sono stati colpiti alla testa o al petto. È impossibile che un così diffuso numero di ferite da arma da fuoco nei bambini piccoli in tutta Gaza, sostenuto nel corso di un anno intero, sia accidentale o sconosciuto alle massime autorità civili e militari israeliane”. Israele prende di mira le donne: “Abbiamo visto madri malnutrite nutrire i loro neonati sottopeso con latte artificiale fatto con acqua avvelenata. Ho visto così tante morte neonatali e di donne partorienti che avrebbero potuto essere facilmente evitate se gli ospedali avessero funzionato normalmente”. Israele prende deliberante di mira gli ospedali e gli operatori sanitari: “Dal 7 ottobre 2023 al 25 settembre 2024 Israele ha effettuato 516 attacchi a strutture mediche e operatori sanitari”. “Cosa succede” si chiede la dottoressa Arianne Shahvisi, “quando i muri dell’ospedale vengono spazzati via? Quando le incubatrici neonatali perdono potenza e i bambini prematuri devono essere tenuti al caldo su fogli di carta stagnola? Cosa dovrebbero fare gli esperti di etica medica quando l’estrema scarsità di risorse sanitarie avviene perché l’intera infrastruttura sanitaria di un luogo viene deliberatamente distrutta?” Ospedali che, contrariamente alla propaganda israeliana – supportata dalla gran parte dell’informazione mainstream occidentale – non sono utilizzati come ‘scudi’ da Hamas per le attività militari: “I 99 firmatari di questa lettera hanno trascorso complessivamente 254 settimane all’interno dei più grandi ospedali e cliniche di Gaza. Vogliamo essere assolutamente chiari: nessuno di noi ha mai visto alcun tipo di attività militante palestinese in uno qualsiasi degli ospedali o in altre strutture sanitarie di Gaza”.

La lettera aperta firmata da 99 medici statunitensi che hanno operato, come volontari, negli ospedali della Striscia – che qui pubblichiamo, con un estratto dell’appendice allegata, con traduzione a cura di Paginauno – è indirizzata a Biden e Harris, in qualità rispettivamente di Presidente e Vicepresidente degli USA in carica in quel momento; è una lettera che denuncia la reale situazione a Gaza e chiede l’immediato e permanente cessate il fuoco. Sono medici statunitensi che si appellano al Presidente del proprio Paese, lucidamente consapevoli che Israele può fare ciò che fa perché gli Stati Uniti glielo permettono e lo armano: “Apprezziamo il fatto che stiate lavorando a un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas,” scrivono, “ma avete trascurato un fatto ovvio: gli Stati Uniti possono imporre un cessate il fuoco alle parti in guerra semplicemente interrompendo le spedizioni di armi a Israele e annunciando che parteciperanno a un embargo internazionale sulle armi sia a Israele che a tutti i gruppi armati palestinesi”. E ancora: “Questa massiccia distruzione sarebbe stata impossibile senza la ripetuta fornitura a Israele di armamenti americani puramente offensivi, in particolare la fornitura di emergenza di migliaia di munizioni MK84 e MK82, sganciate su abitazioni e infrastrutture civili da aerei forniti dagli Stati Uniti, che utilizzano carburante per aerei fornito dagli Stati Uniti”.

Le lettere aperte a governi, presidenti, a figure ai vertici politici in generale, hanno sempre l’acre sapore della supplica dei sudditi al sovrano; rivelano, inevitabilmente, lo stato di crisi in cui versano i concetti di cittadino e democrazia. Questa lettera, tuttavia, ha la potenza dell’eccezione. Perché l’appello rivolto al Presidente e alla Vicepresidente degli Stati Uniti finisce per restare sullo sfondo: al centro della scena, i 99 medici firmatari pongono un durissimo e dettagliato j’accuse.

Lettera aperta di operatori sanitari statunitensi che hanno prestato servizio a Gaza

2 ottobre 2024

Cari Presidente Biden e Vicepresidente Harris,

siamo 99 medici, chirurghi, infermieri specializzati, infermiere e ostetriche americani che hanno fatto volontariato nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. In totale, abbiamo trascorso 254 settimane negli ospedali e nelle cliniche di Gaza. Abbiamo lavorato con varie organizzazioni non governative e con l’Organizzazione Mondiale della Sanità in ospedali e cliniche in tutta la Striscia. Oltre alla nostra competenza medica e chirurgica, molti di noi hanno un background in sanità pubblica, nonché esperienza di lavoro in zone umanitarie e di conflitto, tra cui l’Ucraina durante la brutale invasione russa. Alcuni di noi sono veterani e riservisti. Siamo un gruppo multireligioso e multietnico. Nessuno di noi sostiene gli orrori commessi il 7 ottobre da gruppi armati e individui palestinesi in Israele.

La Costituzione dell’OMS recita: “La salute di tutti i popoli è fondamentale per il raggiungimento della pace e della sicurezza e dipende dalla più completa cooperazione degli individui e degli Stati”. È con questo spirito che vi scriviamo questa lettera aperta.

Siamo tra i soli osservatori neutrali a cui è stato permesso di entrare a Gaza dal 7 ottobre. Data la nostra vasta competenza e l’esperienza diretta di lavoro in tutta la Striscia, siamo in una posizione unica per commentare diverse questioni di importanza per il governo statunitense, mentre decide se continuare a sostenere l’attacco di Israele e l’assedio a Gaza. In particolare, crediamo di essere ben posizionati per commentare l’enorme tributo umano dell’attacco di Israele a Gaza, in particolare il tributo che ha richiesto a donne e bambini.

Questa lettera raccoglie e riassume le nostre esperienze e osservazioni dirette…

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Tags: israelepalestina
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