Giovanna Cracco e Alessandro Rettori
UILTuCS Lombardia, le pratiche all’ufficio legale
Bentornati sulla giostra HPoint. Da novembre stiamo seguendo l’evoluzione del gioco d’incastri societari che ruota attorno ad Attardo, Borriello e Monteleone (A, B e M), proprietari della galassia dell’outsourcing alberghiero facente capo alla consortile HPoint (formalmente ex proprietari, visto che a luglio 2020 hanno venduto le diverse imprese a prestanome e sono spariti). Abbiamo fatto luce sulla situazione del lussuoso hotel Gallia di Milano e di Ho Group (la società del consorzio direttamente titolare dell’appalto), con l’entrata in scena di Y* e dell’impresa X*, dietro cui oggi A, B e M, nonostante l’apparente sparizione, continuano a operare; abbiamo poi allargato lo sguardo seguendo il fil rouge che unisce A, B e M al super consulente Alessandro Colliva, e da lì a Venus, un’altra società consortile che nasconde i volti di Attardo, Borriello e Monteleone, anche lì più che mai attivi.
In tutto questo, i lavoratori? Perché A, B e M sono scomparsi senza pagare TFR, maternità, malattia, rimborsi 730, probabilmente contributi e, pare, senza aver nemmeno rinnovato, in alcuni casi, la cassa integrazione Covid. Al loro posto è appunto apparso Colliva, l’uomo chiamato a districare la matassa dei dipendenti, a trovare una soluzione o più facilmente a temporeggiare – non è ancora chiaro.
Tutto è partito dal Gallia e da Ho Group, quindi. Ed è proprio di Ho Group che torniamo a occuparci qui. Abbiamo contattato Lucia Ticli, funzionaria dell’ufficio vertenze della UILTuCS Lombardia, che sta seguendo le pratiche di alcuni lavoratori del gruppo HPoint legati ad appalti con diversi hotel di Milano: oltre al Gallia, Armani, Mandarin Oriental e Hyatt Centric. Sembra che i problemi (e le cause legali) per A, B e M spuntino come funghi dopo la pioggia. Spariti che siano (apparentemente) dalla scena, ci dovranno comunque fare i conti, prima o poi.
Quando si avvia la vertenza dei lavoratori di Ho Group dell’hotel Armani?
In seguito alla chiusura dell’appalto tra Ho Group e l’hotel Armani, avvenuta il 10 novembre 2019, a inizio 2020 sette lavoratori ci contattano perché Ho Group non ha versato loro il TFR. Apriamo quindi un confronto con l’azienda e a febbraio 2020 riusciamo a giungere a un accordo per un pagamento rateale. Tutti i lavoratori vengono saldati a parte tre, ai quali non viene pagata l’ultima rata. Il 26 maggio inviamo dunque un sollecito di pagamento e cerchiamo di aprire nuovamente un tavolo di confronto con Ho Group.
Avete avuto risposta?
Sì, l’azienda risponde il 29 maggio tramite email, dicendo che ha proceduto con le risorse disponibili riconoscendo un acconto, che il mancato pagamento del saldo è dovuto alla completa inattività del settore bloccato da mesi causa Covid-19, e che provvederà a pagare appena possibile. Di fatto, una risposta che dice nulla.
Anche perché il TFR doveva essere pagato nel 2019, quindi prima del Covid. Il problema era solo il TFR o c’era altro?
Contestualmente abbiamo proceduto anche al controllo delle buste paga di tutti i sette lavoratori, e si sono evidenziate delle differenze retributive per un’errata applicazione del contratto collettivo.
Che tipo di differenze retributive?
Ho Group aveva “giocato”, se possiamo dire così, sulla flessibilità e sull’orario: per esempio, aveva conteggiato come ore ordinarie le ore di lavoro supplementare, quindi mancava la maggiorazione. Lo segnaliamo già a febbraio, insieme al sollecito di pagamento del TFR, ma su questo Ho Group non è stata disposta a trattare.
Che succede quindi a maggio?
Nel momento in cui Ho Group risponde in quel modo – sia per i TFR mancanti, sia per le differenze retributive – capiamo che non c’è più spazio di trattativa e passiamo le pratiche al legale. È già stata fissata la data della prima udienza.
Chi era il vostro referente per Ho Group?
Il signor Borriello, ma poi è sparito.
Già, ce l’hanno detto in tanti: sparito da un giorno all’altro, come gli altri due soci Attardo e Monteleone. E Adesso?
Non mi ha più contattato nessuno. Tra l’altro Ho Group aveva un appalto in essere anche con l’hotel Mandarin, dove si è verificata una situazione analoga: abbiamo infatti una causa aperta per tre lavoratori che non hanno ricevuto il TFR. Anche in quel caso abbiamo effettuato diversi solleciti di pagamento mettendo in copia, come da prassi, la società committente, ossia l’albergo, essendo responsabile in solido: ci ha risposto solo il committente, che a sua volta tentava di sollecitare un riscontro da parte di Ho Group. Riscontro che non abbiamo mai avuto.
Ha mai avuto contatti con Alessandro Colliva? In altre occasioni, con dipendenti HPoint e con Si Cobas, che segue alcuni lavoratori Ho Group ex hotel Gallia, si è palesato Colliva…
Sì, con Colliva ho parlato, ma poi non ho avuto risposta. L’ho contattato per una lavoratrice dell’hotel Gallia che non ha percepito gli ultimi mesi di aspettativa a carico INPS. Non ne abbiamo certezza, ma sembra che Ho Group abbia messo a compensazione l’importo senza riconoscerlo alla lavoratrice.
In che senso ha messo “a compensazione”? Ho Group si è tenuta i soldi?
Nel caso di malattia, maternità ecc. il datore di lavoro si sostituisce all’INPS nel pagamento: anticipa l’importo al lavoratore e poi lo pone a compensazione dei contributi che come impresa deve versare all’INPS. In questo specifico caso si suppone, ma non ne siamo ancora certi, che Ho Group abbia posto a compensazione la cifra dell’aspettativa, ma non l’ha versata alla lavoratrice. Lavoratrice che da settembre non percepisce reddito, nemmeno la cassa integrazione: ho chiesto al signor Colliva di comunicarmi il numero di protocollo dell’ultima richiesta di rinnovo CIG, ma non ha risposto.
Armani, Mandarin, Gallia… quante cause avete in piedi contro Ho Group?
Contro Ho Group queste tre: Armani, Mandarin Oriental e Gallia. Stiamo poi seguendo la situazione all’hotel Hyatt Centric: in questo caso siamo in causa contro AMB Group, un’altra società facente parte del consorzio HPoint.
Con i lavoratori Hyatt Centric hanno fatto licenziamenti irregolari, ne abbiamo scritto infatti…
Sì, stiamo impugnando i licenziamenti e anche in questo caso ci sarà il problema del TFR non pagato.
In totale, di quanti soldi parliamo?
Per quanto riguarda Haytt Centric stiamo impugnando adesso i licenziamenti quindi i calcoli li stiamo facendo. Per Armani e Mandarin, invece, siamo rispettivamente a 27.000 euro e 16.600 euro, entrambi lordi. Quindi un totale di 43.600 euro.
* Aggiornamento del 7 marzo 2024: i nomi sono stati coperti e sostituiti con X* e Y* su richiesta di esercizio del diritto all’oblio; richiesta che Paginauno rispetta dal momento che i soggetti interessati sono risultati estranei alle procedure giudiziarie che hanno coinvolto le società del gruppo HPoint
Aggiornamenti, 27 luglio 2021: leggi la terza parte dell’inchiesta
5 agosto 2021: leggi la quarta parte dell’inchiesta