Giovanna Cracco e Alessandro Rettori
- (Paginauno n. 74, ottobre – novembre 2021)
- (pubblicato online il 27 luglio 2021)
Prosegue l’inchiesta HPoint: dichiarazioni di Venus, fallimenti e liquidazioni coatte amministrative che iniziano a fioccare e bilanci aziendali ricchi di interessanti dettagli
Altro giro, altra corsa. Dopo i due articoli di novembre e gennaio e gli aggiornamenti sul fronte dei lavoratori di gennaio e marzo – rimandiamo al box “Gli avvenimenti in breve” per riannodare il filo – torniamo a occuparci delle vicende che riguardano Attardo, Borriello e Monteleone (A, B e M), i tre (ex) proprietari della galassia HPoint scarl. Una galassia con base a Milano che, ricordiamo, oltre alla consortile comprende anche Ho Group, AMB Group, BMA Team e MBA Jobs: un consorzio di imprese che opera(va) nel mondo dell’hôtellerie, fornendo manodopera in outsourcing.
Gli avvenimenti in breve (i dettagli nelle due precedenti inchieste di novembre e gennaio): ° Attardo, Borriello e Montelone (A, B e M) sono i proprietari di una galassia di società, con a capo la consortile HPoint scarl, che fornisce manodopera in outsourcing agli hotel; causa Covid-19 a marzo 2020 gli alberghi chiudono e tutto si ferma; i lavoratori delle imprese sono messi in cassa integrazione ° a metà luglio 2020 Attardo e Borriello propongono ai dipendenti delle conciliazioni tombali a chiusura del rapporto di lavoro: alcuni accettano, altri no. Da quel momento A, B e M si rendono irreperibili ai lavoratori, che iniziano a ritrovarsi con ferie, maternità, rimborsi 730 e contributi non pagati e CIG non rinnovata ° il 24 luglio 2020 A, B e M vendono parte della galassia HPoint a (presunti) prestanome ultra 70enni (Anceschi&Co), residenti nelle provincie di Modena e Reggio Emilia ° il 24 luglio 2020 HPoint scarl trasferisce la sua sede legale a Modena, in viale Corassori 72 ° da settembre 2020 negli appalti con gli hotel subentrano due società, Venus scarl e X*, in nome delle quali Attardo e Borriello continuano a lavorare con gli alberghi esattamente come prima. 1) KeepUp nasce dalla vendita di una società della galassia; 2) Venus compare in seguito a una lettera firmata da Borriello e inviata a clienti e fornitori della consortile, il 30 luglio 2020, nella quale si dichiara che tra HPoint scarl e Venus scarl è stato sottoscritto un contratto di affitto di ramo d'azienda con decorrenza 1 agosto 2020 ° a novembre 2020 Alessandro Colliva, consulente di Modena, si presenta come delegato dei (presunti) prestanome agli incontri con i dipendenti della galassia HPoint per risolvere le questioni relative ai mancati pagamenti – non risolvendone alcuna, a quanto ci risulta, ma prendendo tempo ° a dicembre 2020 quattro società vendute ai (presunti) prestanome – Ho Group, AMB Group, BMA Team e MBA Jobs – cambiano ragione sociale, passando da srl a cooperative, e trasferiscono anch'esse la sede legale a Modena, in viale Corassori 72 ° all'indirizzo di Modena, viale Corassori 72, fanno capo diverse società di Colliva e altre collegate a Venus
Dall’ultima puntata di questa storia sono accadute un po’ di cose e altre hanno cominciato a chiarirsi. Iniziamo con le novità.
A febbraio 2021 BMA è fallita, a marzo 2021 Ho Group è stata messa in liquidazione coatta amministrativa e stessa sorte è toccata, a giugno 2021, a AMB. Proveremo qui a delineare le possibili ragioni di quanto successo, ricollegandoci a quello che abbiamo raccontato fino a ora e aggiungendo elementi utili a comprendere perché A, B e M abbiano venduto le società a (presunti) prestanome e si siano (apparentemente) dileguati.
Sempre in quest’ottica, abbiamo poi dato uno sguardo ai bilanci aziendali di Ho Group e sono emersi dettagli interessanti.
Infine, ci eravamo chiesti quale ragione avesse portato A, B e M ad aprire due diverse strade dietro cui continuare a lavorare, X* (1) e Venus (2), invece di architettare un’unica via d’uscita. Abbiamo quindi contattato Venus, nella persona di Massimiliano Bonistalli, direttore commerciale: ci ha raccontato di come Venus sia entrata in contatto con i nostri A, B e M e ha negato che tra Venus e HPoint sia stato sottoscritto un contratto di affitto di ramo d’azienda, contrariamente a quanto dichiarato da HPoint stessa nella lettera del 30 luglio 2020 firmata da Borriello; lettera che avevamo citato nell’articolo di gennaio.
Partiamo proprio da qui. E per farlo, ritorniamo ai giorni in cui il piano di Attardo, Borriello e Monteleone per fuoriuscire dalle società che avevano creato, cominciava a dispiegarsi. Un piano in cui non tutto pare essere filato liscio…
To Venus and back
“Ce li ha presentati il dottor Colliva: imprenditori di alto rango, a capo di una società storica del settore che fatturava cifre importanti”. Giugno 2020: Venus, società di logistica con sede legale a Modena, entra in contatto con Attardo, Borriello e Monteleone tramite Alessandro Colliva (3), il super-consulente con cui la stessa Venus già collabora. Il direttore commerciale di Venus, Massimiliano Bonistalli, ripercorre quei giorni: “La nostra azienda di logistica ha sempre avuto un fatturato in crescita ed eravamo pronti a diversificare. Loro volevano vendere, dicevano di essere stanchi e di volersi dedicare solo all’attività commerciale… le solite cose che si dicono in questi casi. Abbiamo sempre parlato con Attardo e Borriello mentre il terzo socio, Monteleone, l’ho incontrato una sola volta: ci ha presentato Academy, la società che seguiva l’aspetto dei corsi di formazione, ma quello non ci interessava”.
Come abbiamo visto nelle precedenti puntate, da marzo 2020 causa Covid i dipendenti del gruppo HPoint sono in cassa integrazione; a metà luglio Attardo e Borriello li convocano e propongono una conciliazione tombale: qualcuno firma, qualcuno no. Da quel momento A, B e M si rendono irreperibili e pochi giorni dopo, il 24 luglio, vendono Ho Group, AMB, BMA, MBA – e di conseguenza anche HPoint scarl, visto che Ho Group ne è la proprietaria al 96% – ai (presunti) prestanome Anceschi&Co, ultrasettantenni. Che ne è stato dunque della trattativa aperta con Venus?
“Dalle prime informazioni approfondite che abbiamo preso sulla società”, spiega Bonistalli, “è stato chiaro che HPoint aveva una situazione debitoria estremamente gravosa. Quanto ci era stato presentato come oro colato in realtà non lo era. Li abbiamo incontrati per la prima volta a inizio giugno, abbiamo chiesto i bilanci e altri documenti della società per valutare, e ce li hanno dati con molta calma, a inizio luglio. Non erano buoni, avevano situazioni precarie che evidentemente andavano avanti già da un po’. Quando a metà luglio abbiamo saputo dei tombali che proponevano ai dipendenti, il quadro per noi è stato chiaro: non hanno più soldi, vogliono scappare e monetizzare. A quel punto abbiamo deciso di fermarci e proposto di fare solo dei cambi appalto. Ed è quello che poi abbiamo fatto, con accordi sindacali sottoscritti con CGIL, CISL e UIL, con decorrenza primo settembre”.
Fallita la trattativa con Venus, compaiono dunque i (presunti) prestanome. “Probabilmente hanno venduto ai 70enni perché con noi non se n’è fatto più niente”, ipotizza Bonistalli, “di fronte al nostro muro avranno preso altre strade…”
E la lettera del 30 luglio? “Borriello ha mandato quella lettera senza avere alcun fondamento giuridico e reale per inviarla” afferma Bonistalli, “Venus non ha sottoscritto alcun contratto di affitto di ramo d’azienda con HPoint. Oltretutto, non capisco neanche come abbia fatto a mandare delle lettere visto che non era titolato a farlo, non essendo più amministratore di HPoint”. È quello che abbiamo rilevato anche noi, infatti, nell’inchiesta di gennaio: la società era già stata venduta, il 24 luglio, ad Anceschi&C, e amministratori erano i tre (presunti) prestanome.
Resta il fatto che, dopo la vendita delle imprese, gran parte dei lavoratori del gruppo HPoint – ignari del cambio di proprietà – comincia a ritrovarsi con contributi, maternità, ferie e rimborsi 730 non pagati, mentre Attardo e Borriello continuano a lavorare con gli hotel esattamente come prima, ma a nome delle due società che subentrano negli appalti: X* e Venus. Una collaborazione tra HPoint e Venus c’è stata, quindi, anche se non c’è stato affitto di ramo d’azienda.
“Nel momento del cambio appalto, a settembre” riferisce Bonistalli, “è stato quasi necessario collaborare con loro, per fare il passaggio di consegne nel migliore dei modi. Entrando in un settore che non conoscevamo abbiamo proposto ad Attardo e Borriello di darci una mano per il primo periodo, ma poi, quando ci siamo resi conto che il loro appoggio era pari a zero, che era più il danno a livello di immagine che altro e che le informazioni che ci servivano non arrivavano, abbiamo chiuso i rapporti. Non lavorano più con noi da diversi mesi, da prima della fine del 2020. Tra l’altro, avevamo bisogno di avere dettagli in merito ai periodi di CIG fatti precedentemente dai lavoratori, agli attestati di formazione e ad altro, e non è stata un’operazione da poco risalire a queste informazioni: tutta la loro ‘fantastica’ organizzazione è sparita di sana pianta”.
Bonistalli afferma quindi che Venus è una società che è subentrata in alcuni appalti, ma ha nulla a che fare con HPoint. Anzi, ha subito un danno: “Strada facendo abbiamo scoperto la situazione dei lavoratori, alcuni non avevano incassato neanche i rimborsi 730 dell’anno precedente… Stiamo pagando le vecchie quattordicesime a Torino e stiamo dando una mano alla struttura AC, sempre a Torino, a corrispondere quello che rimane di ferie, roll, tredicesime. Stiamo cercando di collaborare con alcuni hotel per quello che gli è arrivato addosso come obbligo in solido, perché [Borriello e Attardo] sono spariti, non danno risposte, niente… è una brutta situazione”. Anche nell’appalto con l’Hyatt Centric di Milano, di cui ci eravamo occupati, Venus non ne è uscita bene: “R&M (cooperativa collegata a Venus, n.d.a.) ha lavorato solo per il mese di settembre 2020, in subappalto con HPoint: ha pagato regolarmente i lavoratori che da noi non avanzano niente, ma non ha incassato quanto dovuto da HPoint. Ora c’è una vertenza legale aperta”.
E Colliva? Non pare aver fatto un buon servizio a Venus. Sicuramente non quanto ha curato gli interessi di Attardo, Borriello e Monteleone. “Con Colliva certo che ci siamo arrabbiati” sottolinea Bonistalli, “già era in corso una lenta dismissione del rapporto, questa vicissitudine ha velocizzato la chiusura. Stiamo portando altrove tutte le attività che stava seguendo per noi”.
Ora: se dalle precedenti mosse di A, B e M era facile intuire che l’obiettivo fosse sparire senza pagare quanto dovuto ai lavoratori, ci eravamo chiesti quale fosse la ragione dell’apertura di due strade diverse, X* e Venus. Adesso il quadro è più chiaro.
La strategia iniziale era vendere le società già sommerse di debiti – stanno infatti fallendo una a una, e sull’entità dei debiti torneremo. “Scappare e monetizzare”, per usare le parole di Bonistalli. Continuando però a lavorare nel settore. Due i possibili compratori trovati. Con Y* la vendita si è concretizzata il primo luglio 2020, ma hanno ceduto una sola società (HPoint srl, diventa X*): la parte più consistente della galassia restava lì, con la sua montagna di debiti e i fallimenti inevitabilmente in arrivo. Hanno provato a venderla a Venus ma il passaggio di proprietà non è andato in porto. Bonistalli è categorico: “Abbiamo saputo che Venus veniva accostata ad HPoint con un affitto di ramo d’azienda quando abbiamo letto il vostro l’articolo. E in contemporanea con l’articolo ci sono arrivate delle lettere di disdetta da parte di alcuni alberghi dove non eravamo nemmeno entrati, che ci imputavano un affitto di ramo d’azienda. Abbiamo poi dimostrato che non avevamo alcuna responsabilità per la situazione”. A quel punto, per uscirne, A, B e M hanno ceduto le società a dei (presunti) prestanome.
Venus dunque ha solo rilevato degli appalti e ne è fuori, mentre X* sembra continuare ad avere un legame: non solo perché diverse fonti ci hanno confermato che Attardo e Borriello lavorano ancora con gli hotel (ultima verifica il 7 luglio scorso) sotto le insegne di X* – nonostante Y*, da noi contattato a novembre 2020, abbia rivendicato l’estraneità di X* dal consorzio HPoint – ma anche per la presenza nella proprietà di Z* fino ad aprile di quest’anno (4).
Chiarita la questione Venus, rimangono due aspetti da approfondire, tra loro collegati.
È ormai evidente che i debiti accumulati nel tempo dalle società di Attardo, Borriello e Monteleone non erano solo nei confronti dei lavoratori: di quanti soldi stiamo parlando? Il fallimento di BMA e la liquidazione coatta amministrativa di AMB e Ho Group – da luglio 2020 tutte e tre intestate a (presunti) prestanome, ricordiamolo – così come i bilanci annuali di quest’ultima, permettono di meglio inquadrare la situazione finanziaria del gruppo.
Secondo punto: perché spostare la sede legale delle cinque società a Modena e trasformare le quattro srl in cooperative (vedi box “Gli avvenimenti in breve”)? Ci siamo avvalsi della consulenza di un avvocato fallimentare per tentare di far luce anche su questo aspetto.
Torneremo a breve con i dettagli…
5 agosto 2021: leggi la quarta parte dell’inchiesta
* Aggiornamento del 7 marzo 2024: i nomi sono stati coperti e sostituiti con X, Y, Z* e K* su richiesta di esercizio del diritto all’oblio; richiesta che Paginauno rispetta dal momento che i soggetti interessati sono risultati estranei alle procedure giudiziarie che hanno coinvolto le società del gruppo HPoint
1) X* spa nasce il 1° luglio 2020 dalla vendita di HPoint srl a K* srl (socio unico Y*) per il 70% e a Z* per il 30%. Z* è socia di Attardo, Borriello e Monteleone in Semplice Service srl con il 7% da luglio 2019, era Responsabile amministrativa della consortile HPoint scarl dal 2015, e due fonti ci hanno riferito che sarebbe una sorta di ‘copertura’ dietro cui Attardo, Borriello e Monteleone operano in X*. È uscita dalla proprietà di X* il 28 aprile 2021, quando il 100% della società è divenuto di Y*. Y*, tramite K*, è socio di Attardo, Borriello e Monteleone in Iron srl da gennaio 2020 (oggi la società è in liquidazione e liquidatore è lo stesso Borriello)
2) Venus scarl è una società consortile costituita nel 2012 e specializzata nei servizi di outsourcing della logistica industriale; opera nel territorio dell’Emilia Romagna, ha sede legale a Modena e due unità locali in provincia di Bologna
3) Alessandro Colliva, ex responsabile regionale di Forza Italia (all’epoca Popolo delle Libertà) per i settori no profit e lavoro per l’Emilia Romagna, ex presidente della Federazione Interprovinciale di Bologna e Ferrara di Unione Nazionale Cooperative Italiane (UNCI), attuale presidente dell’Unione Regionale Emilia Romagna di Unione Italiana Cooperative (UN.I.COOP) e dell’Organismo Bilaterale di Cooperative Italiane (C.I.O.B.). A novembre 2020 si presenta come delegato dei (presunti) prestanome agli incontri con i dipendenti della galassia HPoint per risolvere le questioni relative ai mancati pagamenti. A Modena in viale Corassori 72 si trovano diverse realtà collegate a Colliva, un gruppo di società riconducibili a Venus e tutte le società della galassia HPoint vendute da Attardo, Borriello e Monteleone ai (presunti) prestanome. Per i dettagli vedi articolo e mappa di gennaio
4) Vedi nota 1